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Federazione Italiana Pesca e Attività Subacquee

Il mondo subacqueo, trova nel settore federale Didattica Subacquea, una concreta e adeguata risposta alle molteplici esigenze di uno sport moderno e complesso, tale da richiedere, a chi lo pratica, sufficienti conoscenze sulle tecniche, sull’ambiente e sulla sicurezza nell’immersione. Le attività e i programmi federali costantemente aggiornati per essere all’avanguardia di questo sport, seguono una tradizione più che quarantennale nell’insegnamento dell’immersione, con un metodo didattico che rappresenta da anni un modello in tutto il mondo. Il percorso didattico subacqueo della Federazione permette, ai suoi tesserati, di avvicinarsi in modo graduale e sicuro all’ambiente subacqueo, sia utilizzando autorespiratori sia praticando l’immersione in apnea. Le tecniche d’immersione e le norme di sicurezza, sono acquisite, in modo che la loro applicazione sia resa automatica e quasi inconsapevole, dando la possibilità a chi s’immerge, di dedicarsi all’osservazione-studio dell’ambiente che lo circonda. Proprio a tal proposito nei programmi didattici è inserito un percorso per l’apprendimento di tutto ciò che appartiene all’ambiente acquatico, sia marino sia lacustre. Dopo l’acquisizione delle tecniche di base dell’immersione, il percorso didattico federale offre grandissime possibilità di scelta in diverse specialità (all’attivo si contano più d’ottanta brevetti di specializzazione). 

Archeologia subacquea, Immersione notturna, Speleologia subacquea, Biologia marina, ecc…, sono solo alcune delle materie che possono essere approfondite e che si affiancano ad altre specialità tecnicamente più impegnative come il Nitrox, le Immersioni in quota e sotto i ghiacci, non tralasciando i corsi per diventare operatore di protezione civile e i corsi rivolti ai ragazzi, dagli otto ai quattordici anni, per i quali esiste un percorso specifico denominato “minisub” che rispetta i loro tempi soprattutto, la loro curiosità e la voglia di giocare. I nostri Istruttori sono formati per passare a loro, attraverso il gioco e la pratica, i concetti di sicurezza, e la scoperta dell’ambiente acquatico. L’istituzione di corsi specializzati, dedicati ai -diversamente abili-, sia per allievi sia per la formazione d’istruttori, in grado di accompagnarli in assoluta sicurezza, durante un’immersione. Infine molto spazio è rivolto dal settore alla nuova passione emergente: il Turismo subacqueo che, in ogni caso, essendo sempre un’attività d’immersione deve garantire i tre elementi di fondamentale importanza in questo Sport, conoscenza tecnica, rispetto dell’ambiente e sicurezza.

 

Un po' di storia

La Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee nasce nel 1942 con il fine dichiarato di promuovere la pesca sportiva dilettantistica.

Nel corso degli anni il campo di azione si è esteso ad altri ambiti. Oggi le attività, agonistiche e a carattere promozionale, nazionale e internazionale, vengono gestite da cinque specifici settori: Acque Interne, Acque Marittime, Attività Subacquee, Nuoto Pinnato e Didattica Subacquea.

 

Affiancano i cinque settori alcune strutture operative, tra cui: la Commissione Federale Acque e Impianti (CFAI), la Commissione Giudici di Gara, la Commissione Giovani, la Commissione Didattica e Formazione e la Commissione Tesseramento. In campo internazionale, la Federazione è membro fondatore della CIPS (Confederazione Internazionale Pesca Sportiva) e della CMAS (Confederazione Mondiale Attività Subacquee).

 

Che la pesca fosse praticata in Italia fin dall'antichità è cosa certa. Così come è certo che fin dai tempi dei romani fossero note avanzate tecniche di piscicoltura, che poco o nulla avevano da invidiare a quelle moderne. Si trattava comunque di pesca a scopo alimentare.E' solo nel 1920 che si hanno in Italia le prime notizie certe di una attività per diletto, con le prime società che acquisiscono dai Consorzi di Tutela Pesca, che allora gestivano le acque pubbliche, i diritti di pesca per organizzare competizioni tra i loro soci.Il primo disposto di legge che, anche se non in modo esclusivo, interessa la pesca per diletto è il T.U. 8/10/1931 e successive modifiche, con cui venne regolata la materia della pesca in acque interne.Nel 1931 la pesca dilettantistica presentava aspetti molto diversi da quelli attuali. L'ambito in cui poteva operare il pescatore dilettante negli anni trenta era molto più circoscritto dell'attuale, che vede il singolo sportivo spostarsi da un capo all'altro del paese. Neppure le condizioni ambientali erano quelle attuali, sussistendo ancora ampie zone umide, prima che costose e talora non sempre utili bonifiche le eliminassero.In questo contesto tra il 1931 e il 1942 la pesca dilettantistica andò assumendo un carattere sempre più marcatamente sportivo, creando i presupposti per l'istituzione di un ente nazionale destinato a raccogliere intorno a sé le tante iniziative sorte un po' dappertutto.Il 1942 avrebbe dovuto essere anno di olimpiadi, fatto che portò alla nascita frettolosa di alcune strutture sportive, anche sull'onda di manifestazioni a carattere propagandistico a fini bellici, all'epoca frequenti. La Federazione Italiana Pesca Sportiva (F.I.P.S.), che non riguardava sport da olimpiade, fu uno di tali esempi.La data di nascita ufficiale della F.I.P.S., quale risulta dall' art. 1 del suo Statuto, è il 27 giugno 1942, ed il provvedimento che le dette origine è una delibera Presidenziale emanata dal C.O.N.I. per la facoltà concessagli dall'art. 5 comma 2 della legge 16/2/1942 n.426. In detto articolo si precisa però che, per l'organizzazione, occorre rifarsi alle norme del già citato T.U. 8/10/1931 n.1604 e successive modifiche.La fine del secondo conflitto mondiale trovò le acque pubbliche e il patrimonio ittico disastrati, per molte ragioni. Durante la guerra, e per non breve tempo nel dopoguerra, i mezzi preferiti per la pesca in acque interne e marine furono il cloro e gli esplosivi. Al degrado prodotto da tali sistemi si aggiungevano le pretese di una miriade di soggetti vantanti diritti di esclusiva, veri o falsi, sulle acque interne. Questa situazione, che ostacolava pesantemente il normale esercizio della pesca sportiva, ormai praticata da un numero crescente di appassionati, finì per provocare soprattutto al nord la creazione di sodalizi tra gli sportivi interessati a porre un argine alla dilagante anarchia esistente nella pesca. Il 12/2/1946 si tenne a Monza una riunione in cui, denunciato pubblicamente il grave stato di disordine delle acque interne, si votò un O.d.G. che chiamava in causa le autorità responsabili centrali e periferiche affinché intervenissero a far cessare gli abusi e a restituire efficacia alle leggi. Il Ministero dell'Agricoltura e Foreste convocò a Roma i responsabili della Federazione e della Sezione Provinciale di Milano e affidò quindi alla F.I.P.S. l'incarico di provvedere al riordinamento e all'organizzazione del settore che era di sua competenza per debito d'istituto, concedendole una quota sui versamenti delle licenze governative e una sopratassa.Da qui nacquero anche i presupposti per quello che venne chiamato il Congresso Costituente della F.I.P.S., una riunione di rappresentanti che si tenne a Bologna il 17 e 18 novembre 1947. Da quell'assemblea sortì il primo Statuto Federale, contenente la base della sua struttura e delle sue articolazioni.L'opera venne completata a Firenze nell'aprile del 1948 con la prima Assemblea Nazionale dei delegati, che approvò lo Statuto, elesse il Consiglio Federale e nominò Presidente il Comm. Aldo Clozza di Lecco.Da questo momento la F.I.P.S. iniziò la sua attività regolare, e già un paio di anni dopo emergono i primi dati di un certo rilievo: nel 1950 la Federazione conta 1250 federati per 221 società. Da allora inizia un incremento esponenziale: il numero degli iscritti aumenta di sette volte nel quinquennio '50-'55, si raddoppia nel quinquennio successivo, per crescere fino alla punta massima di 638.882 unità nel 1972.Nel corso degli anni la F.I.P.S., nata originariamente per promuovere la pesca dilettantistica nelle acque interne e in mare, allarga il proprio campo di azione.Nel 1949, gli Sports Subacquei entrano a far parte dalla F.I.P.S.. Da subito ne vengono incoraggiati lo sviluppo e la penetrazione in ogni regione e strato sociale, anche attraverso la creazione di una serie di commissioni sportive, tecniche, scientifiche e mediche. In particolare la pratica della pesca subacquea si diffonde rapidamente, dando luogo ad un movimento sportivo che in pochi anni riesce a coinvolgere altre nazioni al punto di consentire di organizzare nel 1957 il primo Campionato del Mondo, a Lussimpiccolo. L'agonismo subacqueo è andato arricchendosi di altre specialità. Tra queste, in particolare: fotosub, caccia fotosub, videosub, tiro subacqueo, hockey subacqueo, rugby subacqueo e apnea.Accanto alla organizzazione delle attività agonistiche, fin dalle origini la F.I.P.S. comprese la necessità di dar vita ad una struttura didattica tesa ad insegnare allo sportivo le cognizioni teoriche e scientifiche della subacquea. Corsi non federali, ma che già prefiguravano la struttura futura, avvennero a Milano nel '52, organizzati dal Goggler Club Milano I primi corsi federali con vero e proprio programma didattico a brevetto iniziarono nell'aprile '57 a Torino e successivamente a Genova, Bologna e Milano. Nel '59 venne istituita a Nervi (GE) la Scuola Nazionale di Immersione che, sotto la guida di Duilio Marcante, organizza dal 1959 al 1984 un centinaio di corsi che brevettano istruttori oltre 1500 partecipanti.Da svariati anni ha sancito ufficialmente, con l'approvazione di una modifica statutaria, il cambiamento della propria denominazione da Federazione Italiana Pesca Sportiva, in quella attuale di Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (F.I.P.S.A.S.)Il percorso che porterà il nuoto pinnato a diventare una disciplina autonoma all'interno della F.I.P.S. inizia nel 1955.In quell'anno viene inviata ai circoli subacquei una circolare in cui la F.I.P.S. "…nell'intento di favorire con ogni mezzo il diffondersi della pesca subacquea … preso accordi con la competente Federazione Italiana Nuoto…" si assume "la piena rappresentanza e tutela di questa specifica attività sportiva", proponendo " l'organizzazione di gare di un certo rilievo, di cui si gradirebbe dare notizia alla stampa". Col passare degli anni questa disciplina sportiva si è via via andata affrancando dalla subacquea, fino a vedere riconoscere la propria identità e autonomia gestionale nel 1984, anno in cui il Nuoto Pinnato diviene settore autonomo.

 

La federazione Oggi

Con l'emanazione del D. Lgs. 242/99 (meglio conosciuto, dal nome del Ministro proponente, come Decreto Melandri), la Federazione perde la propria natura di organo del Coni ed acquista, al pari di tutte le altre Federazioni nazionali, natura di Associazione con personalità giuridica di diritto privato, cui è riconosciuta autonomia tecnica, organizzativa e di gestione, sotto la vigilanza del C.O.N.I.Essa è costituita da Tesserati singoli e Società, Associazioni ed Organismi sportivi affiliati che hanno per fine la pratica della pesca sportiva nelle acque interne e nel mare, del lancio sia tecnico che di potenza effettuato con attrezzi da pesca, delle attività subacquee e delle attività di superficie che prevedono l'uso di pinne o di monopinna, sia in forma agonistica che amatoriale.

 

La FIPSAS è stata riconosciuta inoltre "Associazione di protezione ambientale"

Il Ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio ha comunicato, con nota 28 ottobre 2004, che la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee è stata riconosciuta "Associazione di protezione ambientale"di cui all'art. 13 della legge 8/7/1986, n. 349, e successive modificazioni.

 

Scopri questo e molto altro ancora visitando www.fipsas.it.

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